Il “ciclone giudiziario” che si è abbattuto sul nostro paese sulla questione della raccolta dei rifiuti, non può lasciarci andare a isterismi o farci cadere in facili illazioni ma deve lasciarci affrontare la questione con serenità. Gli avvisi di garanzia consegnati a diversi amministratori (nuovi e passati) e ad alcuni funzionari, non devono far cadere l’opinione pubblica in facili commenti ma devono essere un invito a riappropriarci del dibattito pubblico e del confronto. Un “avviso di garanzia”, gergo giornalistico, serve ad avvertire una persona che ci sono delle indagini preliminari che la riguardano. Un’indagine che serve ad acquisire elementi per formulare un’eventuale capo di imputazione. Dunque niente crisi di panico ma una richiesta di chiarimenti al più presto, come ben sottolineato sia dal sindaco che da altri protagonisti di questa vicenda.
Sul capitolato di appalto per l’affidamento dei servizi di raccolta dei rifiuti, approvato nell’ottobre del 2003 con il voto favorevole anche della minoranza, ed oggi oggetto di indagini, vorrei dire che in quella occasione bene fece l’opposizione a sostenere l’atto proposto dall’Amministrazione Pampena, perché necessario a regolamentare il servizio di raccolta rifiuti. Quell’atto prevedeva, infatti, regole ben precise tra le altre cose per il conferimento nei cassonetti e per l’igiene di questi; introduceva elementi per la raccolta differenziata ed istituiva l’isola ecologica oltre ad altri articoli che trovano piena condivisione. Il fallimento della politica, come gestione della cosa pubblica, sta nel non aver avuto la forza di far rispettare quelle regole regalando al territorio uno spettacolo indecoroso sia dal punto di vista visivo che igienico/sanitario.
Sulle proroghe perpetrate dall’attuale esecutivo, abbiamo manifestato più volte il nostro dissenso politico, perché abbiamo sempre ritenuto che ci fossero elementi utili per produrre un nuovo bando che vedesse l’inizio di una raccolta differenziata anche a Spigno. Quello che non abbiamo mai condiviso, infatti, è stata la scelta non solo di non procedere al nuovo bando, ma nemmeno di iniziarci a ragionare attraverso un confronto che mettesse intorno ad un tavolo amministratori, associazioni ed esperti del settore. Cosa tardivamente promossa dall’amministrazione con il gruppo di lavoro al quale, tra diverse perplessità per la forma di partecipazione in quanto avremmo preferito una commissione consiliare, abbiamo dato la disponibilità a partecipare.
Adesso, auspicando che le indagini della magistratura, sulla quale abbiamo la massima fiducia, siano veloci sia per ridare tranquillità ad una comunità che si è vista sbattere in prima pagina, sia per far riprendere serenamente la vita amministrativa del paese, che deve risolvere (molti) problemi, vogliamo mettere al centro della programmazione politica una nuova idea ed una proposta concreta per la raccolta dei rifiuti.
Giunti a questo punto, ci sembra chiaro che il nostro paese non riesce, per motivi economici ma anche di competenza e progettualità, a programmare un servizio di raccolta rifiuti efficiente e con percentuali di differenziata in linea con le medie degli altri paesi. Ci sembra dunque meritevole, quanto meno di discussione e approfondimento, la proposta della ‘Città del Golfo’, lanciata dall’assessore regionale Aldo Forte di gestire a livello comprensoriale alcuni servizi. In particolare, nel nostro caso, la gestione dei rifiuti elaborata grazie a dei bandi unici proposti dall’intero comprensorio, aiuterebbe ad abbattere i costi di gestione, servirebbe ad aumentare la raccolta differenziata permettendo di investire risorse anche nella costruzione di nuovi impianti di stoccaggio, oltre a contribuire al rilancio dell’occupazione. Riteniamo che l’unione delle istituzioni darebbe una maggiore forza anche alle piccole comunità come la nostra, nel contrastare il rischio di infiltrazioni criminali. Una proposta politica dunque, che non intende privare le singole amministrazioni della loro autonomia decisionale ma che si fonda sul principio della solidarietà tra comuni. Ricordiamo che già diversi servizi sociali oggi vengono governati a livello comprensoriale, e questa iniziativa potrebbe garantire servizi più efficienti ai cittadini e superare la politica dell’una tantum per concentrarsi su strategie ad ampio respiro. Credo che il ritorno alla discussione e al dibattito politico con al centro proposte concrete per affrontare i problemi del nostro territorio attraverso il coinvolgimento dal basso ed il confronto con chi ha avuto il mandato popolare a governare. Credo che per migliorare e sostenere Spigno sia la migliore risposta.
fonte La Provincia


lunedì, agosto 01, 2011
GioventùSpignese

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