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Debito del Cara pagato con i soldi del condono

Lo dicono i numeri del consuntivo 2010

Ormai è chiaro. La campagna di condono tributario avviata dal Comune di Spigno Saturnia nel 2010 è servita soltanto per ripianare, e neanche tutto, il disavanzo creato dalla riscossione coatta da parte del Consorzi Acquedotti Riuniti degli Aurunci. Questa volta a dirlo non è l’opposizione, ma lo stesso conto consuntivo 2010 approvato nell’ultima seduta di Consiglio comunale. I numeri parlano chiaro: 200mila euro derivanti dal condono di cui 175mila euro sono finiti in avanzo e i restanti 25mila in bilancio. Ma per interpretare bene queste cifre è utile fare un passo indietro. Era il 15 ottobre del 2010 quando un delegato del Cara si presentò alla filiale della banca Ugf di via Martiri d’Ungheria e, forte di un atto di precetto dichiarato esecutivo dal tribunale di Latina, prelevò ben 300 mila euro in contanti. È stato l’apice di una lunga battaglia giudiziaria, senza dubbio presa un po’ sotto gamba dalla trascorsa amministrazione Saltarelli, che ha portato al pignoramento delle somme comunali per via di un debito con il vecchio consorzio che gestiva la rete idrica sul territorio. Il pignoramento è stato possibile in quanto il Comune disponeva di circa 400 mila euro in contanti, tra cui soldi derivanti da finanziamenti di opere pubbliche e fondo cassa. Oggi, la necessità del Comune è di colmare quel vuoto lasciato dal Consorzio. A fronte dei 175 mila euro di avanzo derivanti dal condono, resterebbero ancora 125 mila euro per pareggiare la situazione, rispetto ai 300 mila euro. Nel corso della massima assise l’assessore al bilancio Massimo Costanzo non ha chiarito se sono stati accesi dei mutui. In realtà sembrerebbe che nel consuntivo il parere del revisore dei conti abbia considerato i precedenti 110 mila euro di debiti fuori bilancio, dividendoli in 50 mila euro di mutuo e 60 mila in avanzo. Al di là dell’aspetto puramente tecnico, resta comunque l’amaro in bocca pensando al fatto che i soldi del condono potevano benissimo essere utilizzati per la collettività.

fonte "La Provincia"

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