avviso notificato al Sindaco, l'unico indagato. Il reato contestato dal PM è quello di omissioni di atti d'ufficio e violazione di alcune norme ambientali
Sembra proprio non trovare pace il sindaco di Spigno Saturnia Franco Simeone. Prima la storia del debito con il Cara, poi la denuncia ai carabinieri di Minturno per la stucchevole questione dei cani randagi. Ora un’altra tegola. Nelle scorse settimane la Procura della Repubblica di Latina ha notificato al Primo cittadino la conclusione delle indagini preliminari sulla maxi discarica abusiva rinvenuta sul primo tratto dell’Ausente, una stretta viuzza che affaccia sulla Sr 630 Formia-Cassino. Unico indagato: il sindaco pro tempore che, secondo quanto ipotizzato dal Pubblico Ministero, potrebbe rispondere del reato di omissioni di atti d’ufficio e discarica abusiva. L’operazione, come si ricorderà, è scattata lo scorso 5 ottobre del 2010 quando i carabinieri della stazione di Minturno, coordinati dalla compagnia di Formia, hanno posto sotto sequestro un’area di circa 2500 metri quadrati completamente invasa da rifiuti speciali, arrivando persino ad interdire al traffico circa 100 metri di strada accessibile. In quell’occasione i militari dell’Arma non ci hanno pensato due volte ad etichettare il triste spettacolo come una “bomba ecologica”, tanta è stata l’immondizia ritrovata. Materiale di risulta, elettrodomestici arrugginiti, eternit parte del quale sbriciolato e carrellate di penumatici nascosti sotto una fitta vegetazione. Basta pensare che al momento della bonifica gli operai della ditta ecologica incaricata alla riqualificazione dell’area hanno raccolto una cinquantina di copertoni logori. E mentre l’intera collettività metteva mano alla tasca per assolvere ai costi dell’inciviltà, l’Arma ha continuato con i suoi accertamenti, arrivando a circa 500 metri più avanti del ricettacolo dei rifiuti: al palazzo comunale. Nel corso delle indagini è emerso che la discarica era stata segnalata già nel 2009 dalla Polizia Locale dopo la denuncia da parte di due residenti. Purtroppo non un dito è stato mosso e il degrado, invece di sparire, aumentava. Ora al primo cittadino restano ancora poche settimane per chiedere di essere ascoltato. Oppure potrà scegliere di produrre una memoria difensiva tramite il suo legale, già nominato tramite un’apposita delibera di Giunta. Ancora altri soldi per la collettività. Forse, la mancata bonifica potrebbe essere legata alla difficile situazione economica che in questi ultimi anni ha segnato fortemente i bilanci comunali. Considerazione questa che potrebbe essere messe in conto se si arriverà al processo.
fonte "La Provincia"


lunedì, maggio 30, 2011
GioventùSpignese

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